XII giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico 2013

La registrazione degli interventi dei relatori si trova a questo link:

http://www.chiesavaldese.pisa.it/index.php/leopolda-26-10-2013

BREVE RESOCONTO:

In ricordo della giornata di preghiera per la pace indetta da Giovanni Paolo II ad Assisi il 27 ottobre 1986, in tutta Italia si tengono iniziative per la promozione del dialogo cristiano islamico.

Il tema di quest’anno era:

 “Libertà religiosa base della convivenza civile. Un unico Dio, una sola umanità, diritti umani per tutti e tutte”.

Ogni anno l’argomento viene scelto dai promotori della giornata tra cui ricordiamo i periodici Confronti, Mosaico di Pace, Adista, www.ildialogo.org , Tempi di Fraternità, Riforma, QOL, CEM Mondialità e altre associazioni tra cui il Cipax, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Pax Christi e Unione delle comunità islamiche in Italia (UCOII) nella convinzione che sono “Beati quelli che si adoperano per la pace” (Mat 5:9) , perché Dio (Allah) “chiama alla dimora della pace” (Sura 10, 25) perché Lui è “La Pace” (Sura LIX, 23 ), perché il dialogo è lo sforzo sulla via di Dio che ci compete e ci onora.

Benchè la ricorrenza sia il 27 ottobre, per ragioni organizzative, la XII giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico a Pisa è stata celebrata lo scorso sabato 26 ottobre, celebrazione che è stata voluta e organizzata dal “Gruppo di impegno ecumenico” e dalla Comunità musulmana pisana, con la promozione del Comune di Pisa che ha messo a disposizione i locali della Leopolda Storica.

La mattina di sabato 26 ottobre 2013 ha visto la partecipazione di studenti di alcune classi delle scuole superiori che in modo dialogico hanno fatto riflessioni sull’Islam e  convivenza civile insieme agli esperti presenti: Shahrzad Houshmand Zadehteologa musulmana (università di Qum - Iran), docente di Studi Islamici alla Pontificia Università Gregoriana -Roma, presidente dell’Associazione Donne per la dignità; e  
Pierluigi Consorti, prof. Ordinario di Diritto ecclesiastico (università di Pisa), direttore del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell’Università di Pisa. Con la collaborazione anche di Mohammad Khalil (presidente del centro culturale islamico di Pisa), di don Elvis Ragusa e Marco Sommani (membri del gruppo di impegno ecumenico di Pisa).

Nel pomeriggio di sabato 26 ottobre 2013 si è svolta la conferenza aperta a tutta la cittadinanza.

Molto gradito è stato il saluto iniziale dell’arcivescovo, mons. Giovanni Paolo Benotto che ha ringraziato tutti gli organizzatori della giornata, ricordando che c’è bisogno di favorire in tutti I modi la relazione, l’incontro, il dialogo e la possibilità di conoscersi ascoltandosi, non per poter pensare tutti alla stessa maniera ma per poter comprendere tutti il pensiero altrui e impostare percorsi comuni di cammino di convivenza sociale e civile. Bisogna camminare insieme per cogliere la molteplicità del reale e, usando le parole di papa Paolo VI, per la crescita della civiltà dell’amore.

Gli interventi dei relatori sono stati tutti profondi e arricchenti. Per ragioni di spazio ricordo solo quello del prof.Brunetto Salvarani che è l’artefice indiscusso di questa giornata e rimando poi a leggere i reconti e ad ascoltarne le registrazione che verranno tra pochi giorni messe in rete (www.gruppoimpegnoecumenico.pisa.it )

Il prof.Brunetto Salvarani ha ricordato di quando pochi giorni dopo l’11 settembre 2001, insieme ad un gruppo di amici, nacque la sensazione che l’attentato poteva essere un punto di non ritorno in negativo dei dialoghi in atto in Italia come altrove. Proposero allora questa GIORNATA DEL DIALOGO perchè pensarono che l’idea di scandire il tempo, di regalare il tempo a questa grande utopia del dialogo tra cristiani e musulmani fosse una cosa che potesse funzionare. L’iniziativa fu firmata tra cattolici e protestanti. E’ una iniziativa partita dal basso, nata per valorizzare non solo il dailogo istituzionale che è fondamenatle, ma anche il dialogo che si fa nella quotidianità, giorno dopo giorno, che è quello di cui oggi forse abbiamo più bisogno. Da evidenziare che questo dialogo doveva avere la caratteristica ecumenica, è una giornata ecumenica, dove le chiese cristiane si rendono conto che di fronte ad una questione così capitale come le relazioni col mondo musulmano, non ci si può dividere, sezionarsi in vari club cattolico degli amici dei musulmani, club valdese, metodista, ecc… La caratteristica ecumenica fu segnalata dal fatto che fin dall’inizio la FCEI (federazione delle chiese evangeliche in italia) aderì e sostenne la giornata. Non fu così semplice avere l’adesione di altre istituzioni religiose. Nel corso di questi anni la giornata si è imposta per la forza di un messaggio semplice, del messaggio che senza leader, senza sponsor, si poteva creare una ragnatela di iniziative che durante l’anno, nonostante tutto, nonostante il fatto che negli  ultimi 12 anni in questo paese abbia prevalso l’immaginario dello scontro di civiltà ciò fosse possibile (ciò rende più prezioso il lavoro che è stato fatto, giornate come questa ed il fatto di esser qui oggi).

Il fatto che per molti anni abbiamo introiettato l’idea che cristiani e musulmani non solo non possono capirsi ma sono destinati ad una conflittualità permanente di fronte a questa idea di scontro di civiltà si sono costruite carriere politiche, scritti libri, si sono costruite carriere culturali; e noi, piccole formiche del dialogo, dicevamo che non poteva funzionare, non poteva essere un’idea che tiene, perchè come scrive il presidente del pontificio consiglio per il dialogo iter-religioso Jean Lous Touran, siamo condannati ad incontrarci e a stare assieme, questa convivenza deve trasformarsi in un’esperienza positiva. Questo è possibile, ce lo dice la memoria di questi 12 anni trascorsi, non è un fatto da poco, perchè per molti anni, discuere di dialogo cristiano-islamico era problematico e chi lo faceva veniva preso o per irenista o per buonista.

La memoria di questi 12 anni si inserisce su un percorso che viene da lontano che per la chiesa cattolica ha un momento chiave nel concilio vaticano secondo, nel terzo paragrafo della dichairazione Nostra Aetate, dove i padri conciliari chiedono di guardare con stima  e rispetto I fratelli musulmani. Purtroppo queste parole sono state poco praticate  dalla chiesa cattlica, bisogna fare un mea cupla iportante. Perchè ha prevalso la voce di chi aveva interesse a proclamare che esisteva un solo modello di musulmano che prima o poi diventa o parla da terrorista. Purtroppo ancora oggi passa questo modello. Queste giornate del dialogo non verranno raccontate  da nessuno, perchè “é più raccontabile l’albero che cade della foresta che cresce”, la foresta del dialogo che piano piano e, nonostante tutto, cresce non è raccontata.

Continuiamo a camminare insieme e con un confronto franco, come è quello tra amici.

Giornate come queste ci stimolano ad interrogarci sulla nostra identità, a capire che la nostra identità la si costruisce solo in relazione con gli altri.

Il tema della giornata di questo anno è la Libertà religiosa. Bisogna riflettere su questo tema per interrogarci su quale paese costruire sul paino delle relazioni tra stato e le diverse comunità religiose. La libertà religiosa è un principio della nostra costituzione, ma va denunciato il fatto che ad oggi in Italia un mlione e mezzo di musulmani non hanno rappresentanza giuridica.  Garantire la possibilità di agire nello spazio pubblico a chiese e comunità religiose, misura la qualità di democrazia di un paese. Su questi temi ci giochiamo una buona fetta del future del paese.

Va denunciato alla classe politica “romana” di come questi temi siano sentiti a livello locale.

Andrebbe discusso il tema della presenza delle religioni a scuola, perchè visto l’aumento del pluralismo  religioso, discuterne pubblicamente è un diritto e un dovere.

fradelcor@gmail.com     © Francesca Del Corso 2012                     Sito MOLTO da perfezionare.....   :-)